Psicologia delle Emozioni: Capirsi

Oggi pressoché in tutti gli ambiti (dalla psicologia al marketing, dalla comunicazione professionale al benessere personale) si parla di emozioni. Ma che cosa sono le emozioni?

Le emozioni sono vita che scorre, che ci attraversa, che ci muove in tutto il nostro agire. Anche le scelte più razionali, a ben guardare, hanno sempre, nel profondo di ciò che le orienta, una componente emotiva. Scegliere il percorso di studi, cambiare lavoro, sposarsi, cercare di diventare genitori… i temi fondanti della vita di ciascuno si dipanano lungo una dimensione emotiva. Ma anche le piccole decisioni della quotidianità si giocano attorno all’emotività: che film guardare, quale libro leggere, come organizzare una serata tra amici, che automobile acquistare.

Non solo: tutto ciò che ci accade ha un impatto emotivo e, simmetricamente, l’emotività è la parte più potente e decisiva (sul piano del benessere o malessere) di tutto ciò che ci accade.

Certo, anche la razionalità entra in gioco nelle scelte di cui siamo protagonisti, ma sempre in seconda battuta, “a mettere ordine là dove è già successo qualcosa” – per usare le parole di Nietzsche. Chi conduce le danze, nelle scelte e nell’impatto che hanno su di noi gli eventi della vita,  è sempre l’emotività. Nulla, come le emozioni, ha potere sulle nostre scelte, valutazioni, giudizi, aspettative, vissuti. Le emozioni hanno addirittura potere di vita o di morte, laddove esperienze di dolore, perdita, rabbia, abbandono non abbiano la possibilità di essere rielaborate e sfocino in disturbi psichici.

Per questo è opportuno conoscerle e saperle padroneggiare, le emozioni. La partita decisiva della vita, la cosiddetta felicità – la cui ricerca, nel rispetto della libertà di tutti, è il diritto imprescindibile di ogni uomo – è custodita nella vita emotiva di ciascuno di noi.

In questa fase storica, come in nessun’altra, le emozioni sono oggetto di attenzione da parte di tutte le “agenzie sociali”: scuola, sanità pubblica, istituzione “famiglia”, mass-media. E, con loro, su questo tema si concentrano le discipline che abbiano per oggetto l’uomo e il benessere individuale e collettivo: la psicologia, la sociologia, la pedagogia, le scienze umane.

L’avvento di nuove tecnologie (internet e cellulari in primis), che hanno rivoluzionato il nostro modo di relazionarci con gli altri e con noi stessi, rende necessaria una riformulazione della “psicologia delle emozioni”: il modo in cui le viviamo e le padroneggiamo deve essere riconsiderato nella misura in cui le emozioni stesse, in qualche misura, sono cambiate. Si è modificato il contesto della loro emersione ed espressione e, quindi, la loro natura si è modificata.

La vergogna che poteva provare una dama del Trecento fiorentino importunata da un uomo di malaffare non è la vergogna che prova un’adolescente contemporanea vittima di revenge porn. Non cambia solo l’intensità dello stesso tipo di emozione, ma cambia l’emozione stessa.

È probabilmente per questa ragione che i nostri giovani sono sempre più confusi in rapporto a ciò che provano. E noi adulti siamo parimenti disorientati nella misura in cui le nostre categorie di giudizio e interpretazione non sono più appropriate a ciò che ci accade.

Dr. Enrico Bassani

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