La natura ci mantiene più felici

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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la promozione della salute mentale dovrebbe includere azioni che consentano alle persone di adottare e mantenere stili di vita sani.

In una recentissima revisione pubblicata sulla rinomata rivista scientifica Biological Psychiatry, sono stati presi in considerazioni 40 studi che hanno esaminato la relazione tra esposizione agli spazi verdi e psicopatologia in una popolazione senza problemi di salute mentale. I metodi adottati nei vari studi variavano ampiamente ma nonostante questa variabilità, le prove suggerivano con robustezza che l’esposizione agli spazi verdi è associata alla diminuzione della prevalenza di psicopatologia. I ricercatori hanno trovato un vantaggio derivante dall’esposizione agli spazi verdi e al contrario un impatto negativo dell’urbanizzazione sui sintomi di ansia e depressione.

Studi precedenti avevano già affrontato l’argomento, giungendo a conclusioni molto simili. Ad esempio un notevole studio longitudinale del 2019 ha trovato una relazione dose-risposta tra l’esposizione agli spazi verdi e la riduzione della probabilità di sviluppare sintomi psicopatologici.

In un ampio studio trasversale che ha interessato tutto il territorio del Regno Unito, il contatto con l’ambiente naturale era costantemente associato a probabilità inferiori di sviluppare depressione. I risultati di questo studio dimostrano come l’azione protettiva del verde perduri per tutta la vita, con una riduzione del 4% della probabilità di andare incontro a depressione maggiore.

Quindi è dimostrato che spazi verdi e benessere sono intrinsecamente legati: ma quali sono i meccanismi alla base di questa interazione virtuosa?

Gli effetti protettivi dell’esposizione all’ambiente naturale sul benessere psichico possono essere interpretati in termini di meccanismi biologici, fisiologici e di stile di vita. La prima ipotesi è quella della “biofilia”: gli esseri umani hanno infatti un’affinità innata verso gli ambienti naturali e tali ambienti sono associati a livelli di stress inferiori rispetto a quelli urbani. In secondo luogo, in base all’ipotesi della riduzione dello stress, il verde funziona come un ricostituente che allevia la tensione ed è in grado di instillare uno stato psicologico positivo. Una terza ipotesi vede implicati i meccanismi attentivi che vengono potenziati dall’esposizione all’ambiente naturale, con ripercussioni positive sulle funzioni cognitive globali. Dal punto di vista della fisiologia, alcuni marcatori biologici come il livello di cortisolo salivare, l’amilasi, la lunghezza dei telomeri cromosomici e il miglioramento della salute cardiometabolica dimostrano come l’esposizione al verde abbia effetti benefici e antistress. A livello di stile di vita, il verde residenziale offre spazi di interazione tra le persone e di partecipazione ad attività fisiche e sociali e, oltre ad un effetto diretto dell’attività fisica e della socializzazione sul benessere, ciò promuove lo sviluppo di un senso di comunità.

In conclusione, quindi, l’esposizione sistematica all’ambiente naturale ha effetti positivi importanti e duraturi sul benessere psichico. È fondamentale quindi che anche le nostre città si aprano ad una pianificazione urbana ricca di quel verde ricreativo cruciale per il nostro benessere e per la nostra salute mentale.

Dr.ssa Roberta Salvato

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