La relazione terapeutica. Quando lo strumento di lavoro è l’incontro con l’altro

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Le teorie e le tecniche della psicologia clinica e della psicoterapia si articolano in un grande numero di scuole teoriche con diversi approcci scientifici e dettagliate metodologie. Ciascuna di esse ha la finalità di aiutare e supportare in modo sempre più efficace le persone che necessitano di un intervento per far fronte ai disagi vissuti.

Ogni approccio ha una sua particolarità nel descrivere il funzionamento della mente e le differenze fra le teorie sono ciò che permettono agli psicoterapeuti di confrontarsi e arricchire il proprio bagaglio di conoscenze.

E’ possibile trovare un punto comune tra i diversi contesti teorici? Cosa rende la psicoterapia un processo di cura in ogni riferimento culturale? Fulcro dell’intervento terapeutico è l’incontro tra persone. Prima di ogni conoscenza c’è la presenza di chi chiede aiuto e di chi si mette a disposizione per rispondere a questa richiesta. Questo incontro è ciò che determina un’alleanza speciale, ciò che si può definire la relazione terapeutica.

La relazione terapeutica in psicoterapia è l’elemento fondamentale per l’efficacia del trattamento. Si tratta di una relazione interpersonale peculiare, di fiducia e di sostegno tra il terapeuta e il paziente. Uno spazio vero e proprio, caratterizzato da un contesto ambientale e umano in cui il terapeuta fornisce un luogo di incontro sicuro e protetto dove il paziente può esplorare i propri sentimenti e pensieri.

È sempre all’interno di una relazione interpersonale che conosciamo noi stessi, più la relazione è aperta all’ascolto e all’osservazione discreta e condivisa, maggiore sarà il grado di consapevolezza che possiamo raggiungere.

E’ una relazione caratterizzata da processi dinamici in cui il terapeuta e il paziente collaborano per raggiungere un duplice obiettivo comune: il benessere e la maggior conoscenza di sé.

Privo di giudizio, aperto all’ascolto attento e profondo, il terapeuta si pone in modo da incoraggiare il paziente a esplorare le proprie emozioni e a trovare soluzioni ai problemi.

La relazione terapeutica è per certi aspetti un percorso di “apprendimento reciproco”: sia il paziente che il terapeuta imparano l’uno dall’altro. Il terapeuta ad esempio impara a conoscere il paziente e a comprendere le sue esigenze prestando attenzione a ciò che ogni storia attiva in sé, mentre il paziente impara a conoscere se stesso e a sviluppare una maggiore consapevolezza grazie agli interventi di chi lo sta ascoltando.

È sempre all’interno di una relazione interpersonale che conosciamo noi stessi, più la relazione è aperta all’ascolto e all’osservazione discreta e condivisa, maggiore sarà il grado di consapevolezza che possiamo raggiungere. Per questo motivo è importante che ci si lasci lo spazio e il tempo necessari, all’inizio del percorso terapeutico, per mettersi in ascolto di quanto ci si senta liberi nel parlare di sè.

Dr. Matteo Sozzi

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