Con il passare degli anni è noto che le abilità di memoria tendono a ridurre la loro efficienza. Una parola o un nome sulla “punta della lingua”, dimenticare di acquistare qualcosa che avevamo messo in lista, avere maggiore difficoltà nel memorizzare nuove informazioni, sono queste le esperienze che spesso vengono riportate e descritte talvolta come preoccupanti.
Prima di spaventarsi eccessivamente per queste variazioni, è anzitutto bene pensare che queste possono essere dovute semplicemente al passare degli anni o a condizioni di particolare stress a cui siamo ogni giorno sottoposti.
Sono segni tuttavia che non vanno per contro sottovalutati. Parlarne con il proprio medico, sottoporsi ad una visita neurologica e una valutazione neuropsicologica possono sicuramente essere un aiuto per avere un riscontro obiettivo delle proprie capacità di memoria e avviare, con queste, dei monitoraggi nel tempo.
Anche in assenza di una patologia neurodegenerativa come la demenza, è possibile però contrastare il passare degli anni, mantenendo la mente “in allenamento”, con esercizi anche complessi per stimolare la memoria e le funzioni cognitive.
Sia presenza di una diagnosi di decadimento cognitivo, sia anche solo con la sensazione soggettiva di perdita della memoria, sono verificati gli effetti dati da un buon trattamento neuropsicologico.
Gli esercizi cognitivi infatti sono attività finalizzate a stimolare e allenare il cervello con l’obiettivo di mantenerlo attivo e di migliorare la sua capacità di funzionare in modo efficace.
Ciò che è di fondamentale importanza, oltre a mantenere uno stile di vita sano, una buona cura dell’alimentazione, un’apertura mentale a interessi e attività che siano di stimolo, è l’uso di esercizi di complessità adeguata per il livello cognitivo di ciascuna persona.
Le attività cognitive possono essere differenti, ma in effetti spesso sono troppo semplici sia per catturare l’attenzione che per avere una funzione di reale stimolo.
Attraverso una buona valutazione neuropsicologica è possibile avere un profilo cognitivo che evidenzia punti di forza e fragilità.
Oggi disponiamo di software riabilitativi che permettono di esercitarsi da casa, monitorati in remoto, usando programmi ed attività di complessità adeguata alle proprie capacità.
La flessibilità degli esercizi permette, proprio come ogni training, di modificarne la complessità sulla base del raggiungimento di risultati in accuratezza e rapidità di esecuzione.
La scelta dei giusti programmi riabilitativi permette il loro uso dunque sia nell’ambito della stimolazione cognitiva per le persone che desiderano mantenere attive le proprie funzioni cerebrali, sia per chi si trova nella condizione di dover contrastare forme di decadimento cognitivo.
Dr. Matteo Sozzi