Cos’è la psicoterapia di gruppo?

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La psicoterapia di gruppo è una forma di trattamento psicologico in cui un terapeuta lavora con più individui contemporaneamente all’interno di un contesto di gruppo. Durante le sessioni, i partecipanti hanno l’opportunità di condividere le proprie esperienze, pensieri e sentimenti riguardo ai propri problemi o alle sfide personali. Il terapeuta agisce come moderatore e facilitatore del processo, incoraggiando la comunicazione aperta, fornendo supporto emotivo e guidando i membri verso la consapevolezza e il cambiamento. La terapia di gruppo offre vantaggi quali il supporto sociale, la condivisione delle esperienze, il feedback reciproco e la possibilità di sperimentare nuovi modelli di pensiero e comportamento in un ambiente sicuro e rispettoso.

La psicoterapia di gruppo si sviluppa attorno alla metà del XX secolo in risposta alla crescente consapevolezza dell’importanza dei contesti sociali e della comunità nel processo terapeutico. Uno dei precursori chiave di questo approccio è stato Jacob L. Moreno, medico e psichiatra noto per aver introdotto, nel 1932, il concetto di psicodramma, ovvero una forma di terapia che contempla l’utilizzo di tecniche teatrali per esplorare e risolvere i conflitti emotivi e relazionali.

Durante la seconda guerra mondiale, i gruppi terapeutici furono utilizzati per fornire supporto ai soldati traumatizzati, evidenziando la rilevanza del contesto sociale nei processi di cura psichica.

I risultati indicano che la psicoterapia di gruppo può essere, in alcuni casi, efficacie tanto quanto una terapia individuale nella riduzione dei sintomi psicopatologici e nel miglioramento del funzionamento psicosociale dei partecipanti.

La psicoterapia di gruppo sostituisce la psicoterapia individuale?

Innanzitutto è importante ricordare che non tutti i gruppi condotti da uno psicologo, da uno psichiatra o da uno psicoterapeuta, sono gruppi terapeutici. Esistono anche gruppi organizzati che non sono esplicitamente terapeutici, ma che possono determinare dei risvolti assolutamente positivi per la salute psicologica. Si pensi ad esempio ai gruppi di parola o ai gruppi di auto-mutuo aiuto.

Alcuni orientamenti psicoterapeutici invece contemplano, all’interno di una terapia individuale, che una parte del percorso si svolga all’interno di un gruppo terapeutico.

In altri casi si può partecipare ad un gruppo terapeutico senza avere in corso una terapia individuale, come avviene per quei gruppi dedicati ad una problematica specifica.

Tali valutazioni, la possibilità di partecipare ad un gruppo terapeutico parallelamente ad una terapia individuale, o la sola partecipazione al percorso di gruppo, vanno valutate necessariamente dal terapeuta, soprattutto per verificare che la preferenza per l’uno o per l’altro approccio comporti una scelta funzionale, e non sia imputabile a difese o a resistenze del paziente.

Dott. Francesco Colombo

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